Wonka by Paul KIng
Un musical coreografico che è all’opposto della mia idea di cinema e dei film che mi guarderei. L’ho guardato per tre motivi e dico in anticipo che mi ha stupito in positivo. Il primo motivo ovviamente è Timothée Chalamet, il secondo motivo è stata la recensione da 100/100 di Peter Bradshaw rinomato critico di The Guardian (il mio preferito), l’ultimo motivo ma non il meno importante è che la sera mi metto sul mio letto a guardare dei film che sono come dei macigni sullo stomaco, quella sera avevo bisogno di qualcosa di leggero ed incalzante. Mi ha stupito perché l’ho trovato girato da dio, con una coreografia accattivante fatta di luce musica e colori. Tim è stupendo e interpreta la parte eccezionalmente, la storia è scritta molto bene e la dimensione stilistica dei personaggi è in linea con il tipo di storia che vuole raccontare. Una storia che si distacca completamente dall’immaginario che abbiamo di Willy Wonka collegato al piccolo Charlie e alla fabbrica di cioccolato. Viene inventata una nuova storia di come Willy dal nulla sia diventato Wonka, questa dimensione l’ho apprezzata perché delinea la capacità di stupire lo spettatore con una storia originale che si distacca dal classico e che può arricchire una storia che già tutti conosciamo. La voce di Timothée si permea alle canzoni del musical e mi ha incantato dal primo minuto, un cast vario che non mi aspettavo (Sally Hawkins, Olivia Colman). Quello che mi ha colpito di più su tutti sono le creazioni di cioccolato del giovane Willy, fantasiose, bizzarre ma che ti vien voglia di assaggiare in quella cornice fantasiosa e costruita perfettamente per una storia dal carattere spesso e amabile.
★★★★★★★★
8/10
MyMetaCritic: 78/100
Giovanni Vestri
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