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Una relazione passeggera

Una relazione passeggera review by: Giovanni Vestri



Un neorealismo poligamico attuale ed intimo, profondo e toccante.
Un film che mi ha completamente cambiato la concezione d’amore, la sua forma, il suo mutamento e la sua dinamicità.
Charlotte è una donna troppo avanti, non crede alla monogamia e non crede alla parola tradimento. Simon, suo partner occasionale è super impacciato, prova senso di colpa nei confronti della moglie e vive sul filo del rasoio, ha paura di essere giudicato e di provare emozioni nuove. Caratteri completamente diversi, i due si compensano sul piano sessuale e cercano di vivere una vita diversa dalla solita. Sul piano emotivo Charlotte aiuta Simon a vivere nuove emozioni e a non sentirsi in colpa per ogni azione da lui compiuta. Abbandonando i cliché che questa società ci ha inculcato, il loro è un rapporto di evasione pura. Evasione da una vita statica e sempre meno coinvolgente. Un film che abbatte la concezione di monogamia e che ci spinge a vivere seguendo i nostri impulsi, la nostra felicità e le nostre emozioni che questa società sembra non mettere al primo posto. Viviamo in un contesto sociale che sembra libero ma che sempre più ci fa sentire in colpa nell’essere davvero felici. Parigi sullo sfondo accompagna quest’idea di libertà e di evasione. Simon è sempre a disagio e preferisce parlare degli altri piuttosto che di sé stesso, quasi a voler nascondere gli errori che sta commettendo. Sempre che si possano definire errori, l’amore e la felicità non dovrebbero mai essere considerati errori.
“Vuoi fare una doccia con me? No, voglio conservare il tuo odore”
La dolcezza dei due spinge a chiedersi ma si è davvero liberi in questa società fondata sulla monogamia, è giusto reprimersi dietro al volere di provare nuove emozioni, siamo stati educati davvero nel modo giusto? Ovviamente ferire i sentimenti delle persone che si amano non è giusto ma è quasi come se questa istituzione sociale non s’importasse dei propri sentimenti che davvero ci rendono vivi. Amiamo, esploriamo, condividiamo e buttiamoci. Questo è ciò che questo film ha sprigionato in me. I due spesso parlano degli uomini primitivi condividendo l’idea che a quei tempi l’uomo era davvero libero, non esisteva il matrimonio, la monogamia e la famiglia. Esistevano emozioni e sentieri da percorrere e da esplorare. Nella società odierna il sesso deve essere fatto in un certo modo, dobbiamo amare in un certo modo e dobbiamo vivere in un certo modo ben preciso. Ma perché tutto questo? Siamo davvero liberi? La nostra felicità non è neanche messa ai primi dieci posti in questa vita. Ma davvero dobbiamo sprecare questa vita inseguendo voleri di altri? La parola tradimento ha veramente senso? Io la trovo una parola brutta e basta creata ad hoc per vivere una vita ordinaria che non ci siamo potuti scegliere. L’amore finisce, l’amore rinasce, l’amore non ha spiegazioni razionali e quindi, viviamo, amiamo con chi vogliamo. Viviamo per noi stessi e per le persone che condividono la nostra felicità. Charlotte ha una visione del mondo profondamente razionale, un mondo che visto dall’esterno potrebbe sembrare senza senso, magari lo è, anzi sicuramente è un mondo senza senso. Si scontra quotidianamente con le paranoie di lui che però gestirà in modo magistrale e ci insegnerà a seguire le nostre emozioni e la nostra felicità.
“Charlotte scusami, io sono un uomo e capisco le cose più lentamente di voi donne”

★★★★★★★★★★


10/10


MyMetaCritic : 100

Giovanni Vestri

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