Titane review by: Giovanni Vestri
Titane è la dimostrazione di quanto un film possa sconvolgere non solo il proprio pensiero ma addirittura l’idea di cinema e di bellezza. Una regia violenta che colpisce vi terrà incollati allo schermo seguendo la storia di Alexia che da bambina dopo un grave incidente d’auto vivrà con una placca in titanio in testa. Ciò la avvicinerà ad un mondo oscuro in cui si mescoleranno etica e difesa personale. Alexia è un personaggio dal carattere duro che inghiotte le proprie vittime dopo rapporti sessuali al quanto mistici. Un cinema francese che non ti aspetti, crudo, violento e psicologicamente inquietante. Un film di rottura nel panorama cinematografico francese. Ho amato gli omaggi della regista a film come Shining, scena in cui dallo specchio spunta la protagonista nuda e decadente, agli omaggi tarantiniani di scene splatter e ci riporta ad un Uma Thurman memoria. Personalmente ho trovato alcune scene troppo disturbanti e l’ossessiva smania di turbare lo spettatore cresce durante tutto il film e non cenna a cessare. Le scene hanno un impatto fisico e mentale sullo spettatore non indifferente, ad esempio la scena dell’automutilazione di Alexia che cerca di distruggere la sua pancia all’ottavo mese di gravidanza l’ho trovata non coerente con il messaggio del film e soprattutto quasi se fosse una sfida a cercare di girare la scena più terribile e turbante per lo spettatore. Tutto ciò a mio avviso toglie il focus dal vero senso profondo del cinema che ha la missione di emozionare e educare. La disintegrazione del corpo femminile porterà a porci domande etiche e soprattutto a chiederci se questo film abbia veramente un senso oppure no.
★★★★★
5/10
Giovanni Vestri
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