Perfect Days by Wim Wenders
Due ore di poesia, due ore di bella musica, due ore di inquadrature magnifiche, due ore dedicate alla storia di un uomo maledettamente semplice. Hirayama conduce una vita abitudinaria che, dall’esterno, potrebbe essere definita anche noiosa o addirittura triste. Hirayama ha una particolarità quasi unica, un qualcosa che si sta perdendo, è felice. Porge con delicatezza uno sguardo alla vita infinitamente rispettoso e quasi idilliaco, come se vivesse in una fiaba. Lavora come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo, svolge il suo lavoro in modo preciso, minuto e non sgarra mai, non si perde nessun particolare e rende i bagni come nuovi, un supereroe? No, semplicemente una persona che ha trovato il suo posto nel mondo, è felice delle abitudini che si è costruito e ha rispetto per il lavoro e il sacrificio. Un uomo taciturno e bizzarro che ci porterà mano nella mano dentro la sua vita. Ogni tanto potremmo avere l’intenzione di fargli una domanda o di dire qualcosa, ma, è come se lui ci rispondesse “Shh, ora fermati, alza la testa e osserva gli alberi”. Gira sempre con una macchina fotografica analogica e immortala delle cornici che invocano in lui un sorriso, un brivido sulla schiena, serenità. Ogni settimana porta a sviluppare le sue foto ed ha un catalogo gigantesco diviso per mesi e anni, di tutte le volte che si è fermato ad osservare ed ammirare. Un film che spinge a riflettere di quanto gli esseri umani si rendano la vita difficile, perché dagli occhi di Hirayama è semplicissima, è fatta di momenti che noi stessi dobbiamo essere in grado di ritagliare, essere gentili con le altre persone anche lanciando un timido sorriso a uno sconosciuto in mezzo alla strada. Il film pone uno sguardo opposto alle reazioni delle persone che si imbattono nel protagonista, persone prevenute, che non ringraziano, già partendo spaventate o diffidenti. Ma, anche in questo caso, il protagonista prosegue a guardare la vita per quella che è ovvero meravigliosa e piena di momenti in cui dovremmo fermarci, osservare, riflettere e sorridere.
★★★★★★★★
8/10
MyMetaCritic: 85/100
Giovanni Vestri
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