Mommy review by: Giovanni Vestri
Uno dei film più belli che abbia mai visto, mi ha cambiato. Mommy mi ha fatto vedere per due ore e venti il mondo con occhi diversi. Diane è una madre single, una donna dal look aggressivo, ancora piacente ma poco capace di gestire la propria vita. Sboccata e fumantina, ha scarse capacità di autocontrollo e ne subisce le conseguenze. Suo figlio è come lei ma ad un livello patologico, ha una seria malattia mentale che lo rende spesso ingestibile (specie se sotto stress), vittima di impennate di violenza incontrollabili che lo fanno entrare ed uscire da istituti. Nella loro vita, tra un lavoro perso e un improvviso slancio sentimentale, si inserisce Kyle, la nuova vicina balbuziente e remissiva che in loro sembra trovare un inaspettato complemento. La regia è eccezionale il film è interamente girato in dimensioni 16:9, quando però entrerà felicità nella vita dei due protagonisti lo schermo incredibilmente si allargherà, dando modo allo spettatore di immergersi nelle sensazioni e nell’empatia di due personaggi difficili. La mamma è incredibilmente disinnamorata del mondo e molto rude con il prossimo, il figlio è come lei, anzi peggio. Tra un insulto, una rissa e guai di grave entità spingerà la madre a prendere una decisione che mai avrebbe immaginato. Un film crudo che ti sbatte in faccia come uno schiaffo la subdola realtà in cui vivono i due spettatori che io non sento di giudicare. A volte siamo troppo fortunati e in posizioni sociali così avvantaggiate per capire dove il disagio di una vita in cui tutto sembra andare male sembra portarti. Steve, il figlio si rivelerà un figlio indispensabile per sua madre anche se ingestibile e a tratti squallido.
★★★★★★★★★★
10/10
Giovanni Vestri
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