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La terra di Dio

La terra di Dio review by: Giovanni Vestri



Nello Yorkshire è primavera quando Johnny Saxby, isolato e giovane fattore, annega le sue frustrazioni quotidiane bevendo e dandosi al sesso occasionale. L'arrivo di un lavoratore di origine rumena, impiegato per la stagione dei parti, gli aprirà nuovi orizzonti con un intenso e inatteso rapporto. Il protagonista fin da subito ci viene mostrato cattivo, crudo, insensibile all’amore, forse perché ancora non l’aveva veramente conosciuto. Tutto cambia quando nella sua vita entra Gheorghe, un ragazzo rumeno arrivato nella fattoria della famiglia di Johnny per fare un’esperienza di una settimana nelle valli inglesi. Tra i protagonisti nasce qualcosa di speciale che segnerà la vita dei due giovani fattori per sempre. Gheorghe è semplice, genuino, gentile e riservato, quasi l’opposto di Johnny. Il primo avvicinamento che poi si tradurrà in un rapporto sessuale tra i due è spinto, crudo, una valvola di sfogo. Johnny, infatti, ha sempre considerato il sesso come uno sfogo più che come un atto d’amore. Dopo il primo rapporto sessuale avanzato da Johnny, il secondo è iniziato da parte di Gheorghe, risulterà infatti completamente diverso perché quando è Gheorghe a condurre il gioco, il sesso tra i due diventa sincero, delicato e passionale. Quasi se come Gheorghe insegnasse a Johnny l’amore, a godersi il sesso come l’unione più intima e profonda tra due anime. Così nasce il rapporto d’amore e di amicizia tra i due che si rivelerà più tenero e appassionato di quanto potessimo immaginare. Gheorghe è paterno e diviene in poco tempo un punto di riferimento per Johnny. Le ambientazioni sono mozzafiato e sprigionano la più profonda intimità dei due protagonisti. Il rapporto con gli animali è molto crudo e potrebbe dare fastidio, ci vengono mostrate senza preavviso scene di ordinario lavoro in una fattoria, la nascita dei cuccioli tirati fuori a mani nude dal grembo delle pecore, l’uccisione di cuccioli considerati troppo deboli, lo smembramento dei cadaveri per ricavarne la pelle. È un film struggente, armonico e inaspettato, la scena finale esprime tutto l’amore che sprigionano i due protagonisti. Mi ha colpito, è un film estremamente crudo e sincero, che emoziona e strugge, insegna ad approcciarci ad un mondo lontano dal nostro, un mondo in cui la tecnologia sembra inesistente e le giornate sono segnate da lavori che sconvolgono il cittadino moderno medio ma che in realtà vengono mostrate con una naturalezza delicata e fuori dal comune.

★★★★★★★★★★


10/10

Giovanni Vestri

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