La bête by Bertrand Bonello - Selezione Ufficiale
Un film molto confuso che indaga le vite precedenti e future della protagonista Gabrielle (Léa Seydoux) che si troverà ad affrontare sé stessa in diverse vite e diverse posizioni sociali. Dalla contessa parigina del 1800 alla modella di Los Angeles del 2040. L’idea mi è piaciuta molto e sono rimasto molto deluso dall’evolversi della storia, mi sarei aspettato che come annunciato all’inizio del film ci fosse stata un’analisi sulle emozioni e sensazioni che Gabrielle avrebbe provato nelle diverse vite. Infatti, la struttura a Parigi che permette un viaggio nelle vite passate come se fosse un sogno lucido nasce dall’esigenza della società di liberarsi delle emozioni per smettere di soffrire. Le premesse del film vengono completamente tradite da un film e una regia che risultano troppo difficili da digerire e comprendere, scene slegate da un senso. Come se il regista fosse alla costante ricerca di stupore da parte del pubblico, uno stupore non riuscito perché si perde completamente il senso della storia già dopo venti minuti. Léa Seydoux si riconferma una delle mie attrici preferite e avevo un’alta aspettativa per la storia che mi aveva subito incuriosito e affascinato. Non sono riuscito a comprendere quasi niente di questo film a causa soprattutto di una regia disincantata dalla realtà e anche dalla storia che avrebbe voluto raccontare.
★★★
3/10
MyMetaCritic: 29/100
Giovanni Vestri
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