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Forever Young

Forever Young review by: Giovanni Vestri



Un film commovente capace di raccontare un’epoca storica in modo estremamente dolce e delicato. Valeria Bruni Tedeschi dirige questo film cercando di raccontarci anche la sua giovinezza. Giovani ragazzi alla ricerca sfrenata di inseguire la propria passione attraverso il teatro, la comunità e una socialità commovente che vivono questi ragazzi mi ha fatto commuovere. È tutta la vita che sono convinto di essere nato nell’epoca sbagliata, sono nel pieno della mia giovinezza e mi ci ritrovo a stento in questi anni, fatti di social network dove la comunicazione e le emozioni sono esponenzialmente deboli a causa dello schermo con cui interloquiamo in modo spasmodico. Il film racconta gli anni della giovinezza come li avrei voluti vivere io in cui ci si abbraccia, si fa l’amore e in cui si esplorano emozioni violente ed indimenticabili. Il mondo della recitazione teatrale è affrontato in un modo che mi ha fatto innamorare di quel lavoro, tutte le emozioni che abbiamo dentro è utile farle uscire coniando passione e lavoro. Una favola in cui la regista Bruni Tedeschi ci fa fare un viaggio nei magnifici anni Ottanta in cui purtroppo non era tutto rose e fiori, sono gli anni dell’eroina che come un virus si è mangiata tanti giovani, sono gli anni dell’AIDS in cui una malattia sconvolse il mondo e una generazione. Tutto ciò è raccontato e narrato con il sottofondo delle opere teatrali sorvegliate dallo spasmodico Patrice Chéreau, direttore del teatro, esigente ma estremamente empatico nella sua aggressività, interpretato da Louis Garrel che, a mio avviso si riconferma uno dei migliori attori viventi del cinema francese. Il film scorre come se fosse raccontato da Valeria che si è rivelata una regista estremamente capace di emozionare condividendo il suo passato. Ho amato tutto di questo film e mi ha cambiato, era il film su una generazione che aspettavo e che finalmente mi ha scosso dentro facendomi interrogare sulle cose importanti della vita e sull’importanza di seguire le proprie passioni. Personalmente credo alle vite precedenti e future e sono convinto dalle emozioni che mi ha scaturito questo ritratto di quell’epoca storica, di averla già vissuta e spero vivamente di riviverla in un futuro. Siamo inghiottiti da like, competizione in un mondo che fin da piccoli ci ha abituato a dividere, a categorizzare quando la giovinezza è potente e bella se vissuta insieme, a stretto contatto. Abbiamo bisogno di piangere insieme di fare l’amore senza capirne il perché, di sentirci veramente liberi, quando, purtroppo a causa di algoritmi che stanno prendendo sempre più piede e spesso sovrastano la nostra anima e intellettualità. Questo film è un capolavoro, un inno alla gioia, alla libertà e alla voglia di vivere contagiosa.

★★★★★★★★★★


10/10

Giovanni Vestri

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