Stranizza d'amuri review by: Giovanni Vestri
Secondo me un film ha tutte le sue caratteristiche e lo considero “un gran film” quando in sala ti insegna qualcosa, fuori dal cinema rimangono i ricordi e dopo lascia un’emozione. Questo film è riuscito a regalarmi una pura storia d’amore senza filtri. Siamo in Sicilia nel 1980, tutta l’Italia è attaccata al televisore per vedere i mondiali di calcio, quel mondiale che ci decreterà campioni del mondo. Gianni e Nino sono due ragazzi adolescenti che per un bizzarro motivo si incontrano e dalla loro amicizia nasce un amore. Il paese vede di brutto occhio i ragazzi ma soprattutto Gianni che non ha mai nascosto il suo amore per i ragazzi alla gente. I due innamorati ci vengono raccontati liberi, in sella al motorino per le campagne sicule. Immersi nel loro amore e nella loro fame di libertà giovanile, il film è come una fiaba che cerca di portarci nella spiritualità dell’amore che quando vive male, in una società e in un paese che sembra non rincorrere le proprie priorità, si sente soffocato. L’amore vive bene quando è in armonia con le persone che vivono in un determinato contesto, non tutti sono capaci di amare e ciò come un virus porta alla violenza, che viene dalla gelosia di una vita che siccome non possiamo avere allora la disprezziamo. Il film è una drammatica storia vera che ripercorre il delitto di Giarre, infatti, Nino e Gianni saranno uccisi solo perché si amavano, moriranno insieme e sempre insieme voleranno verso un mondo migliore. Dopo quel tremendo delitto fu fondata la prima Arcigay a Palermo. Il regista Giuseppe Fiorello ci regala la sua prima opera cinematografica che è un inno alla libertà, alla lotta e alla storia. Farà fare un viaggio allo spettatore, da subito si è catapultati negli anni 80 in Sicilia. La birra al bar sotto casa, il gol di Tardelli e la “Stranizza d’amuri”. Un film che in alcune inquadrature ci accende un dejà-vus di “Chiamami col tuo nome” ovvero il racconto di una storia d’amore tra due ragazzi, adattando lo sguardo e l’obbiettivo al pensiero retrogrado del mezzogiorno. Ci sono richiami e scene simili, il primo incontro tra i due ragazzi sembra proprio riprendere e riportarci sulle note di Guadagnino, “Stranizza d’amuri” ci porta proprio nell’esasperazione malata e tremendamente sbagliata che una storia d’amore solamente perché tra due ragazzi provoca nelle persone che amiamo. Un film, che come dicevo all’inizio Insegna, Ricorda ed Emoziona.
★★★★★★★★★★
10/10
Giovanni Vestri
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