Comandante by Edoardo de Angelis - Selezione Ufficiale
Il film d'apertura dell'80esima mostra internazionale d'arte cinematografica la biennale di Venezia è Comandante di Edoardo de Angelis. Girato per la sua interezza negli studi di Cinecittà è la prima cosa che salta all'occhio. Un sottomarino in una scenografia completamente finta formata da un mare inapprezzabile, quando uno dei sensi più importanti di questo film è il mare. Pierfrancesco Favino è di una bravura devastante, dal dialetto alla forma fisica ti trasporta immediatamente nel suo personaggio, Salvatore Todaro un marinaio a capo del sommergibile "Cappellini" che durante uno scontro a fuoco con una nave belga nell'oceano atlantico decise di salvare i 26 marinai abbandonati in mare e portarli in un porto sicuro, viaggiando in emersione e mettendo a rischio la vita di tutti i suoi uomini. Alla domanda del capitano della nave belga del perché lo avesse fatto Todaro rispose "Perché noi siamo italiani". Questo è il primo campanello d'allarme del film, la narrazione è ambientata nel periodo storico della seconda guerra mondiale quando l'Italia non si era ancora alleata alla Germania nazista. Quel "noi siamo italiani" mi è suonato davvero male, non dimentichiamoci di cosa sono stati gli italiani pochi anni dopo, prendendo piena parte e non in parte a quello che poi sarà tristemente ricordato come l'olocausto. Nonostante la storia, non dimentichiamoci di cosa sono stati in grado di fare gli italiani nel 2022 eleggendo una presidente del consiglio a seguito di una propaganda sfruttando il fascismo per consensi. La storiella degli italiani brava gente a me non è che piaccia poi così tanto e non trovo riscontri oggettivi nella storia. Quindi, un bellissimo film, una bellissima storia che ci mette un pò a decollare ma che poi attacca allo schermo lo spettatore. Salvatore Todaro grazie al suo gesto fu sicuramente un uomo di un gran valore che mise a rischio la sua vita per salvare delle persone che lui stesso aveva appena affondato ma questo non perché italiano. Continuo a sottolineare che ho trovato quasi grave il messaggio del film che porta ad un osannazione dell'italia durante la seconda guerra mondiale grazie al gesto di un singolo, il cinema è libertà ma il messaggio è fuorviante, la storia insegna che non è andata cosi e che gli italiani, in quel periodo storico hanno coscientemente preso una via che è difficilmente giustificabile, anche per questo film.
★★★★★★
6/10
MyMetaCritic: 63/100
Giovanni Vestri
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